Stai pensando di assumere una badante convivente e vuoi capire come funziona il contratto?
In questo articolo ti spieghiamo tutto quello che c’è da sapere per stipulare un contratto per la badante convivente in modo corretto, sicuro e conforme al CCNL del lavoro domestico.
Sommario
Chi è la badante convivente
La badante convivente è una lavoratrice che presta assistenza all’interno dell’abitazione dell’assistito e vive stabilmente presso il domicilio, usufruendo di vitto e alloggio. È la formula più scelta dalle famiglie che assistono persone non autosufficienti, con necessità di cura continua.
Elemento fondamentale del contratto di convivenza è la messa a disposizione di una camera ad uso esclusivo per la badante: si tratta di una condizione imprescindibile sia a livello contrattuale che per trovare una persona davvero adatta al ruolo. La presenza della stanza garantisce il rispetto della privacy e il diritto al riposo.
Quale contratto serve per una badante convivente
Il riferimento normativo per l’assunzione di una badante convivente è il CCNL del lavoro domestico, che stabilisce in modo preciso i livelli di inquadramento, le mansioni, i diritti e i doveri delle parti.
I livelli contrattuali più utilizzati sono:
Livello BS: per assistenza a persone autosufficienti. La badante può occuparsi della gestione della casa, dell’accompagnamento e della vigilanza senza dover svolgere attività sanitarie o di sostegno continuo.
Livello CS: per assistenza a persone non autosufficienti. Questo livello è il più frequente quando si richiede un’assistenza continuativa, anche se non sanitaria, a persone con difficoltà motorie, cognitive o con perdita dell’autonomia.
Livello DS (meno comune nelle famiglie): previsto per lavoratori con formazione specifica (come OSS – Operatori Socio Sanitari) che assistono persone non autosufficienti in situazioni complesse.
Nel contratto devono essere sempre specificati:
Orario di lavoro settimanale (massimo 54 ore)
Retribuzione mensile secondo livello e tabelle in vigore
Giorni di riposo e ferie (inclusi 11 ore notturne di riposo continuativo)
Periodo di prova
Condizioni di vitto e alloggio
Durata del contratto (determinato o indeterminato)
Presenza di una camera ad uso esclusivo, obbligatoria per le convivenze
Senza questo spazio riservato alla badante, non è possibile parlare di convivenza vera e propria. Inoltre, la mancanza della camera rappresenta uno dei principali motivi per cui molte candidate rifiutano l’offerta di lavoro. La stanza garantisce il diritto al riposo, alla riservatezza e rende il lavoro sostenibile nel tempo.
Quante ore lavora una badante convivente?
L’orario massimo previsto è:
10 ore al giorno, non consecutive
54 ore settimanali
La badante ha diritto a:
2 ore di riposo giornaliero durante la giornata lavorativa
11 ore consecutive di riposo notturno, salvo brevi interventi in caso di necessità dell’assistito
36 ore di riposo settimanale (24 ore la domenica + 12 ore in altro giorno)
Il fatto che la badante sia convivente non significa che debba lavorare anche di notte, ma che può essere presente in caso di bisogno, mantenendo comunque il diritto al riposo.
Quanto costa una badante convivente?
La retribuzione minima è aggiornata ogni anno dalle tabelle del CCNL. A queste vanno aggiunti:
Contributi INPS
Cassa Colf
TFR (trattamento di fine rapporto)
Tredicesima mensilità
Indennità sostitutiva di vitto e alloggio in caso di assenza
Esempio: nel 2024 la retribuzione mensile per una badante convivente livello CS parte da circa 1.000 € netti, esclusi contributi e oneri.
Come assumere in regola una badante convivente
L’assunzione va comunicata all’INPS tramite apposito modulo telematico. È necessario predisporre:
Lettera di assunzione
Contratto con dettagli su mansioni e orari
Attivazione dei contributi
Per evitare errori, puoi farti seguire da un CAF, da un consulente del lavoro o dal servizio BadanteZeroPensieri.
Perché è importante il contratto per la badante convivente
Un contratto ben fatto:
Tutela la famiglia da vertenze e sanzioni.
Garantisce diritti e doveri reciproci.
Consente l’accesso a detrazioni fiscali e contributive.
Protegge in caso di malattia, infortunio o licenziamento.
Aumenta le possibilità di trovare una badante davvero adatta alle esigenze dell’assistito.
In sintesi
Stipulare un contratto per la badante convivente in modo corretto è il primo passo per creare un rapporto di fiducia e stabilità. Il contratto regolare protegge la famiglia, rispetta la legge e rende la gestione dell’assistenza molto più serena.
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