Esiste secondo noi una formula per calcolare la felicità del caregiver famigliare. Ti voglio spiegare come calcolarla
L’attività di cura e assistenza del caregiver familiare è tutt’altro che semplice.
Abbiamo visto nel precedente articolo Caregiver familiare cosa vuol dire, che il caregiver familiare è il parente che si prende cura a casa o in struttura del proprio familiare, persona fragile, non autosufficiente, di qualunque età, in modo prevalente e continuativo, per livelli diversi di intensità.
E che in Italia i caregiver sono almeno 9 milioni di persone.
E che caregiver si diventa in 3 modi:
- necessità, non c’è nessun altro disponibile
- designazione familiare, in genere si vede chi è più libero da impegni
- attraverso un meccanismo di selezione spontaneo, lo devi fare e basta.
Cosa c’entra la felicità con l’essere caregiver?
In molti si chiederanno cosa c’entra la felicità con l’essere caregiver. E in molti si diranno che la felicità è esattamente l’opposto dell’attività di caregiver.
Che cosa c’è di “felice” nell’assistere una persona anziana?
Noi, family coach di FamKare, pensiamo che la felicità sia uno stato interno e che ciò che succede all’esterno di noi possa avere un impatto limitato sulla nostra felicità, intesa come realizzazione dei nostri vari ruoli in base agli obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere:
- madre/padre
- marito/moglie o compagno/compagna
- figlio/figlia di genitori anziani
- impiegato/impiegata
- imprenditore/imprenditrice
- libero/libera professionista
- volontario/volontaria
- etc …
Il tempo, fattore decisivo per la nostra felicità
Tra i molti significati che possiamo attribuire alla felicità, siamo sensibili a quella definizione di felicità che deriva dall’essere padroni del proprio tempo.
Intendiamo il tempo come la risorsa più preziosa del nostro tempo, incomprimibile e che non si può acquistare.
Ecco la formula della felicità
Ti va di scoprire la formula della felicità dunque? Eccola:
F = TV – tv
La felicità è uguale alla differenza tra il tempo di valore sottratto il tempo di non valore.
Quale è il tempo di valore? Quello che dedico ai miei figli in maniera esclusiva, dando loro valore, appunto.
Ti senti smarrito? Non preoccuparti, se non sai quale è il tempo di valore che dai ai tuoi figli, chiedilo pure a loro. Lo sanno benissimo.
Così come pure, il tempo di valore passato al lavoro è quello in cui riesci a essere produttivo al massimo.
Così come il tempo di valore dedicato ai tuoi genitori anziani è probabilmente quello in cui stai con loro. E non quello che spendi per le loro esigenze concrete: andare dal dottore, andare in farmacia, assisterli a casa, etc …
Quindi, se vuoi che la tua felicità sia sempre in positivo devi fare in modo che il tuo tempo di non valore superi quello di valore.
Quindi? Non ti resta che diventare padrone del tuo tempo
Letta da un altro punto di vista, la formula della felicità ti invita a essere padrone del tuo tempo. Solo tu sai quale è il tuo tempo di valore. E quando sei padrone del tuo tempo di valore, sei anche felice, perché realizzi ciò che ti sei prefissato di realizzare.
Il tempo non di valore lo puoi delegare. Questo sì che si trova sul mercato. Ed è pure a buon prezzo.
Mi spiego, tornando al tempo speso per i tuoi genitori.
Innanzitutto, potrai notare che c’è una differenza tra il tempo speso CON i tuti genitori e quello speso PER i tuoi genitori anziani.
Facendo un po’ i conti della serva … se fai l’impiegato hai un prezzo orario per la tua azienda, mettiamo che sia 25 euro all’ora, tutto compreso. Beh, la badante che prendi per assistere i tuoi cari ti costa un terzo di 25 euro. Ed è compresa anche la quota di FamKare.
E sei fai l’imprenditore? Quanto vale un’ora del tuo tempo?
E sei fai il libero professionista? Quanto vale un’ora del tuo tempo?