I contributi bandanti INPS sono uno degli aspetti fondamentali da gestire in modo corretto quando si assume una badante.
Comprendere come funziona il pagamento dei contributi, chi deve pagarli, ogni quanto e con quali modalità, è fondamentale per evitare problemi legali e garantire alla lavoratrice i suoi diritti.
In questo articolo ti spieghiamo in modo chiaro e pratico tutto quello che c’è da sapere sui contributi INPS per badanti, sia per i contratti in regola, sia per chi intende capire meglio quali sono i vantaggi di una gestione corretta.
Sommario
Chi paga i contributi INPS badanti?
Il pagamento dei contributi INPS badanti spetta al datore di lavoro, cioè alla famiglia che ha assunto la badante.
È obbligatorio, indipendentemente dal fatto che la badante sia convivente o meno. Il datore può farsi aiutare da un CAF, da un consulente del lavoro oppure da un servizio come BadanteZeroPensieri, che si occupa della gestione completa.
Ogni quanto vanno versati i contributi INPS per badanti?
I contributi INPS per badanti vanno pagati trimestralmente, entro:
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10 aprile (per gennaio, febbraio, marzo)
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10 luglio (per aprile, maggio, giugno)
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10 ottobre (per luglio, agosto, settembre)
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10 gennaio (per ottobre, novembre, dicembre)
Il versamento si effettua tramite bollettini MAV generati dall’INPS, oppure online tramite il portale dell’Istituto.
Quanto costano i contributi delle badanti?
L’importo dei contributi badanti INPS dipende da:
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Ore lavorate settimanalmente
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Tipo di contratto (convivente o non convivente)
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Retribuzione oraria o mensile
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Presenza di vitto e alloggio
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Età della lavoratrice e adesione alla Cassa Colf
Per le badanti conviventi, i contributi sono forfettari secondo le fasce orarie settimanali. Per chi lavora part-time, il calcolo è su base oraria.
Vitto e alloggio nei contributi INPS badanti: cosa prevede la legge
Anche se la badante convivente riceve vitto e alloggio in natura, il valore convenzionale di vitto e alloggio deve essere incluso nel calcolo della retribuzione imponibile ai fini dei contributi INPS badanti.
Il calcolo contributivo badanti INPS tiene conto di:
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Retribuzione pattuita
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Quota oraria della tredicesima
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Valori convenzionali di vitto e alloggio (stabiliti annualmente da INPS e Assindatcolf)
In caso di assenze (malattia, ferie, permessi), questi valori vengono monetizzati se normalmente forniti dalla famiglia.
Vantaggi fiscali dei contributi
Assumere regolarmente una badante e versare i contributi INPS badanti permette di:
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Dedurre fino a 1.549,37 € annui di contributi dal reddito imponibile
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Detrarre fino al 19% su un massimo di 2.100 € di retribuzione annua, se l’assistito è non autosufficiente e il reddito familiare è inferiore a 40.000 €
Questi vantaggi rendono il lavoro regolare più sostenibile per le famiglie.
Come evitare errori nel pagamento dei contributi
Pagare correttamente i contributi badanti INPS tutela da:
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Multe e sanzioni in caso di controlli
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Contenziosi con la badante su malattia, ferie o licenziamento
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Perdita delle agevolazioni fiscali previste
Per una gestione sicura, molti si affidano al servizio BadanteZeroPensieri Full, che comprende tutta la parte contrattuale e contributiva con il supporto di un Family Coach dedicato.
In sintesi
I contributi INPS badanti sono un obbligo legale, ma anche una tutela per la famiglia e per chi lavora. Versarli correttamente consente di accedere a detrazioni fiscali, evitare rischi e costruire un rapporto di lavoro stabile e sereno.
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