Hai un familiare che ha bisogno di assistenza e non hai più tempo per te? Senti che ti stai annullando per prenderti cura di lui e non ce la fai più?
Abbiamo creato per te un percorso per riprendere il controllo della tua vita, tornando a vivere in equilibrio.
Innanzitutto se non mi conosci mi presento: sono Chiara Bianconi, sono Family Coach e Pedagogista, dal 2012 ho seguito migliaia di famiglie che hanno bisogno di assistenza ai propri anziani.
Insieme a Renato Bertola nel 2016 ho fondato la FamKare, perché avevamo capito che c’era bisogno di un nuovo modo di stare accanto alle famiglie che hanno bisogno di assistenza ai propri anziani, che rispondesse i bisogni delle persone che vanno ben oltre la sola selezione della badante.
Le famiglie non hanno bisogno solo della badante
Ci eravamo resi conto che la classica agenzia badanti non era una risposta sufficiente, perché le famiglie portano con se difficoltà enormi, legate alla fatica, al carico emotivo di vedere un proprio familiare stare male e al tempo stesso sentirsi impotenti o non abbastanza… alcuni arrivano da noi letteralmente allo stremo.
FamKare nasce proprio con l’obiettivo di essere accanto a queste famiglie.
Quello che ci muove infatti è una forte anima sociale, per noi il rispetto della persona e della sua dignità è ciò che ci guida ogni giorno, e lo facciamo con la massima professionalità e responsabilità.
Con FamKare abbiamo quindi fatto alcune scelte strategiche per noi fondamentali per offrire un servizio etico e di reale supporto alle famiglie.
Innanzitutto siamo stati la prima Agenzia per il Lavoro autorizzata dal Ministero specializzata nella ricerca del personale per la cura di anziani a domicilio. Essere agenzia per il lavoro è stata una scelta di campo per noi, perché è l’unico modo per offrire servizi regolari al 100%, che tutelino le persone assistite, i loro familiari e anche i lavoratori.
Questo però non ci bastava! Ecco perché abbiamo deciso di creare la figura del Family Coach: un consulente specializzato che affianca la famiglia sia nel trovare le migliori soluzioni per la famiglia, sia accompagnandola passo, passo.
Nel 2023 abbiamo deciso di andare oltre… abbiamo fatto nascere una nuova divisione in FamKare che va a potenziare il Family Coaching e ho deciso di metterci direttamente la faccia, oltre che alle mie competenze.
Ci siamo resi conto, infatti che le famiglie quando arrivano a chiederci una badante, portano con se numerose preoccupazioni, fatiche e paure, di cui la badante è solo la punta di un iceberg.
Ci sono famiglie che arrivano sperando di risolvere il problema inserendo una persona che si occupi dell’assistenza, perché non ce la fanno più, ma nel 40% dei casi poi succede che propri genitori o altri familiari rifiutano la badante, facendo poi precipitare ulteriormente la situazione.
In altri casi quando finalmente riescono a convincere i propri familiari che c’è bisogno di un aiuto è troppo tardi… talvolta non riusciamo nemmeno a completare il processo di selezione della badante perché l’anziano da assistere o deve essere ricoverato o persino muore.
La fatica del caregiver
In molti casi le persone che si rivolgono a noi sono preoccupate perché da un lato vorrebbero dare la migliore assistenza ai propri cari, dall’altro però sentono che non hanno più tempo per loro, hanno perso il controllo sulla propria vita e rischiano di perdere dei pezzi importanti, come la vita coniugale che si sono costruiti, la carriera che a fatica si sono creati nel tempo…. Ultimo ma non meno importante… di perdere la propria salute.
Studi giapponesi, il Paese con più anziani al mondo, dimostrano che i familiari che assistono persone anziane, in particolar modo con demenza, hanno una aspettativa di vita ridotta di 8 anni!
Un percorso studiato per te
Quello che vogliamo fare con il percorso di Family Coaching è di aiutare le persone in difficoltà con l’assistenza a un proprio familiare, per iniziare a vivere con serenità il proprio ruolo, riprendendosi il proprio tempo, desideri e ambizioni personali, senza sensi di colpa e con quella serenità che permette loro di accompagnare al meglio i propri cari nell’ultimo tratto della vita.
Nel percorso di Family Coaching seguirò personalmente fino a 5 persone al mese online, in incontri one-to-one.
Il percorso ha una durata di tre mesi e si basa su tre pilastri:
Primo pilastro
Ti aiuterò a riconnetterti con te stessa/stesso, a riconoscere i tuoi bisogni, ad ascoltarli e come fare un passo indietro potrà aiutarti a migliorare non solo la qualità della tua vita, ma anche l’assistenza al tuo anziano.
Come è successo ad A. che grazie alla riscoperta del suo valore e dei suoi bisogni ha iniziato a vivere con più leggerezza l’assistenza ai suoi famigliari, perché ha imparato a capire dove poteva arrivare e dove era sano che si fermasse, ha inoltre iniziato a chiedere aiuto, migliorando il rapporto con i suoi familiari, che non avevano capito quanto lei fosse stanca.
Secondo pilastro
Ti insegnerò a distinguere cosa è fondamentale che faccia tu, da cosa è fondamentale che impari a delegare per ottenere la serenità di cui hai bisogno, consapevole che solo se tu stai bene, potrai donare l’amore e l’assistenza di cui hanno bisogno.
Come S. che pensava che per dare la migliore assistenza ai suoi genitori era fondamentale che avesse tutto sotto controllo, impiegando il suo tempo a fare molto di più di quello che realmente ci si aspettava da lei.
Una volta capito cosa per lei era irrinunciabile, quali erano le attività che per lei era fondamentale continuare a seguire abbiamo trovato il modo e le risorse per delegare tutte le altre, e lei finalmente ha ritrovato il tempo per se stessa, tornando più serena al suo lavoro e ritrovando la serenità che mancava da molto con il suo compagno e i suoi figli.
Terzo pilastro
Metterò a disposizione la mia esperienza di oltre 10 anni nell’assistenza alle persone anziane, per costruire insieme il progetto di assistenza su misura per le esigenze tue e dei tuoi cari, che sia sostenibile nel tempo: economicamente, emotivamente, energeticamente.
Come con G. che grazie alla creazione di un piano di assistenza su misura e all’acquisizione degli strumenti più funzionali per comunicarli ai suoi familiari, è riuscito a passare dall’essere schiavo dell’assistenza a manager… smettendo di correre e sfinirsi, ma imparando a dosare le forze e a coordinare meglio le risorse, e questo gli ha garantito una migliore assistenza ai suoi familiari.