“La nostra badante si è ammalata, cosa facciamo?”, “Quanto si paga la malattia della badante?”.
Queste sono solo alcune delle problematiche che talvolta le famiglie che si rivolgono a noi ci riportano.
In questo appuntamento con la rubrica “Cosa fare se la badante…” vogliamo rispondere alle domande più frequenti che le famiglie si trovano ad affrontare quando hanno una badante e vogliono capire come fare se la badante va in malattia.
Cosa fare se la badante si ammala? Cosa dice il Contratto Nazionale
Come a tutte le persone anche alla badante può capitare di ammalarsi.
Cosa succede quindi quando si ammala? Vediamo insieme quali sono i diritti e doveri del datore di lavoro e del lavoratore domestico secondo il CCNL Colf e Badanti.
In caso di malattia la badante è tenuta a comunicare tempestivamente, salvo cause di forza maggiore, la sua assenza, entro l’inizio dell’orario di lavoro concordato.
Entro il giorno successivo è tenuta a rivolgersi al medico curante per il rilascio del certificato medico, attestante la malattia e la sua durata.
La badante è tenuta a consegnare a mano o inviare mezzo posta il certificato medico al datore di lavoro entro due giorni dall’inizio dell’assenza, questo ad eccezione che la badante sia convivente e attualmente presente al domicilio.
Per quanto bisogna conservare il posto di lavoro alla badante ammalata?
La badante ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per minimo 10 giorni, se la sua anzianità non supera i 6 mesi, fino a un massimo di 180 giorni se la badante è assunta da più di 2 anni.
Tali periodi saranno raddoppiati in caso in cui si tratti di una malattia oncologica, passando così da un minimo di 20 giorni a un massimo di 360 giorni.
Inoltre se la badante si ammala durante il periodo di ferie, questo verrà sospeso fino al termine della malattia, quindi potrà godere dei giorni di ferie rimasti successivamente.
Infine se la badante si ammala durante il periodo di preavviso per la cessazione del rapporto di lavoro, ad esempio per sopraggiunta morte dell’assistito, il preavviso verrà sospeso per i giorni di malattia, e si riprenderà a contare da quando la badante sarà rientrata. Idem nel caso in cui sia nel periodo di prova.
Quanto si paga la malattia della badante?
Durante la malattia la badante ha diritto a una retribuzione che viene sostenuta direttamente dal datore di lavoro.
I giorni da retribuire dipendono dall’anzianità della badante e valgono per ogni anno solare.
La badante ha quindi diritto alla malattia retribuita per i seguenti giorni all’anno:
- 8 giorni per anzianità inferiore ali 6 mesi
- 10 giorni per anzianità da 6 mesi a 2 anni
- 15 giorni per anzianità superiore ai 2 anni
Fino al 3° giorno consecutivo di malattia la badante riceve il 50% del suo compenso.
Dal 4° giorno in poi la retribuzione garantita è del 100%, per il numero di giorni spettanti.
Ovviamente se la badante fa più assenze per malattia durante l’anno, queste faranno cumulo, la malattia successiva al periodo retribuito la badante non riceverà alcun compenso.
Cosa fare con l’assistito se la badante di ammala?
Se la malattia è di pochi giorni il disagio verrà superato con qualche supporto in famiglia, talvolta anche con la richiesta di interventi di OSS o infermieri a domicilio per sopperire ai momenti in cui proprio la famiglia da sola non ce la fa.
In questo modo si garantisce un intervento mirato e molto competente, che non ha necessità di particolari istruzioni. E anche se più oneroso economicamente, sicuramente posto nei momenti strategici della giornata può avere un impatto strategico nel gestire l’emergenza.
In caso di malattia più prolungata ovviamente la famiglia sarà costretta a procedere a una nuova selezione e di conseguenza ai costi indiretti e diretti del trovare una nuova persona, formarla, assumerla, ecc.
Noi di Famkare offriamo nel nostro servizio BadanteZeroPensieri la garanzia sostituzione della badante, anche in caso di malattie prolungate, incluso nel servizio