Uno dei passaggi più critici per la famiglia è quando la badante vuole dare le proprie dimissioni volontarie.
Attenzione perché non stiamo parlando di licenziamento da parte della famiglia, ma di quando la badante decide di lasciare il lavoro in autonomia.
Come funzionano? Qual è il preavviso? Come va gestito?
Scopriamolo insieme in questo nuovo articolo della rubrica Manuale per Famiglie Badante Zero Pensieri.
Se vuoi un approfondimento completo leggi la nostra Guida alla gestione della badante.
Cosa dice il contratto collettivo Colf e Badanti
All’Art. 40 del CCNL Colf e Badanti Domina vengono spiegati in modo approfondito i termini per la cessazione del rapporto con la badante.
Quando è la badante a dimettersi il tempo di preavviso, rispetto a quello della famiglia datore di lavoro, si riduce del 50%.
Pertanto se il lavoratore svolge meno di 25 ore la settimana:
- fino a 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 8 giorni di calendario;
- oltre i 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 15 giorni di calendario.
Se il lavoratore 25 ore la settimana o più
- fino a 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 8 giorni di calendario;
- oltre i 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 15 giorni di calendario.
In questo caso il datore di lavoro può ricevere una lettera scritta di dimissioni con preavviso, anche se per il contratto Colf e Badanti la forma scritta, sia delle dimissioni che del licenziamento non è necessaria, è fondamentale per la tutela di tutti che sia scritto.
Cosa deve fare il datore di lavoro dopo le dimissioni del lavoratore?
Ecco quali sono gli adempimenti da svolgere tempestivamente dopo l’ultimo giorno di lavoro concordato, per evitare di correre in sanzioni o altri criticità:
1.Comunicare tempestivamente la cessazione del rapporto
Entro 5 giorni la data di cessazione va comunicato direttamente all’INPS, o tramite Contact Center (al numero 803.164 da rete fissa e 06.164.164 da rete mobile) fornendo telefonicamente i dati necessari, o tramite la procedura telematica con PIN o SPID. In alternativa si può delegare chi vi segue il contratto con il lavoratore.
2. Elaborare l’ultimo cedolino paga
Al termine del lavoro va fatto elaborare l’ultimo cedolino paga, in modo da poter calcolare anche i contributi in tempo utile.
Nell’ultima busta paga andranno inseriti, oltre alle ore di lavoro del mese di competenza, con eventuali straordinari, anche il TFR, la 13^ e le ferie maturate.
3. Pagare i contributi entro 10 giorni successivi alla data di cessazione
Con l’elaborazione dell’ultimo cedolino verranno calcolati anche i contributi maturati che devono essere pagati entro 10 giorni dalla data di cessazione.
4. Consegnare la CU (ex CUD) insieme all’ultima busta paga
Insieme all’ultima busta paga verrà elaborata anche la Certificazione Unica per il lavoratore. Si consiglia di tenere una copia dell’ultima busta paga e della CU firmata dal lavoratore per ricevuta.
Se la badante si dimette senza preavviso?
Se la badante si dimette, senza dare il preavviso previsto da contratto, le verrà decurtata un’indennità pari alla retribuzione corrispondente per il periodo di preavviso non concesso.
Questo significa che se il lavoratore è tenuto a dare 8 giorni di preavviso, le ore di lavoro previste per quel periodo verranno scalate dall’ultima busta paga.
Vi è un’eccezione a questa regola: se la badante si dimette per giusta causa, allora non dovrà osservare nessun preavviso e in ogni caso il datore di lavoro dovrà pagare per intero il periodo di preavviso.
Concorrono alla giusta causa alle dimissioni della badante il mancato rispetto del contratto da parte del datore di lavoro (es. mancato rispetto del riposo, mancato pagamento dei contributi o della retribuzione, mancato pagamento degli straordinari, ecc.) o di comportamenti inopportuni da parte del datore di lavoro (es. mancato rispetto della privacy, molestie, ecc.)